Sono quasi le 16:00, tra poco vado a prendere mia cognata.
Vorrei un suo consiglio sulla composizione, sui fiori ho già le idee abbastanza chiare. La ciotola dovrà essere all'altezza: semplice e sobria, non appariscente, ma bella. Deve essere come era lei, profondamente bella. Di una bellezza pulita, quella bellezza che passa inosservata a un'occhiata superficiale, ma che cattura occhi e anima di chi posa lo sguardo su di lei per qualche istante.
Mi manca. Mia madre mi manca tantissimo. Sono quasi otto anni che se n'è andata. Eppure sento ancora addosso tutto il dolore che ha provato, e mi si rivolta lo stomaco quando la rivedo piangere di nascosto per non rattristarci. E mi sembra ieri quando mi ha chiamato per darmi una sua bella foto "Mi piace, vorrei che la mettessi al cimitero".
E mi prende il panico quando ripenso al matrimonio di mio fratello: lo sapeva che non avrebbe fatto in tempo, se lo sentiva, e così ha voluto essere presente con una lettera che ha fatto avere agli sposi il giorno delle nozze "Siate felici e non pensate a me, vi sto guardando dal cielo".
Da quando se nè andata la mia vita è cambiata. Anzi, la mia vita è cambiata dal giorno della sentenza di morte, dieci anni fa: cancro al pancreas, non operabile.
Lavoro, casa, ospedale, casa, lavoro, ospedale, terapia del dolore, ospedale, casa, lavoro. Nessuna voglia di vedere amici, di uscire la sera, di conoscere ragazze nonostante i miei 28 anni.
Poi il funerale. Nessuna lacrima: esaurite le forze anche per piangere.
A distanza di otto anni ho ancora poca voglia di uscire. Mi piacerebbe avere una famiglia, una moglie, ma nessuna ragazza che conosco mi ha fatto innamorare. Forse non ho proprio voglia di innamorarmi. Non voglio soffrire ancora.
E poi, qual'è il senso dell'amore? Mio padre due mesi dopo il funerale ha trovato un'amica. Due mesi?!? Com'è possibile? Dopo 40 anni d'amore con mia madre??
Ancora oggi fatico a perdonarglielo.
"Ciao Pancrazio"
"Ciao cognata, andiamo"