martedì 26 aprile 2011

La ciotola di fiori - PANCRAZIO

Sono quasi le 16:00, tra poco vado a prendere mia cognata. 
Vorrei un suo consiglio sulla composizione, sui fiori ho già le idee abbastanza chiare. La ciotola dovrà essere all'altezza: semplice e sobria, non appariscente, ma  bella. Deve essere come era lei, profondamente bella. Di una bellezza pulita, quella bellezza che passa inosservata a un'occhiata superficiale, ma che cattura occhi e anima di chi posa lo sguardo su di lei per qualche istante.
Mi manca. Mia madre mi manca tantissimo. Sono quasi otto anni che se n'è andata. Eppure sento ancora addosso tutto il dolore che ha provato, e mi si rivolta lo stomaco quando la rivedo piangere di nascosto per non rattristarci. E mi sembra ieri quando mi ha chiamato per darmi una sua bella foto "Mi piace, vorrei che la mettessi al cimitero".
E mi prende il panico quando ripenso al matrimonio di mio fratello: lo sapeva che non avrebbe fatto in tempo, se lo sentiva, e così ha voluto essere presente con una lettera che ha fatto avere agli sposi il giorno delle nozze "Siate felici e non pensate a me, vi sto guardando dal cielo".
Da quando se nè andata la mia vita è cambiata. Anzi, la mia vita è cambiata dal giorno della sentenza di morte, dieci anni fa: cancro al pancreas, non operabile. 
Lavoro, casa, ospedale, casa, lavoro, ospedale, terapia del dolore, ospedale, casa, lavoro. Nessuna voglia di vedere amici, di uscire la sera, di conoscere ragazze nonostante i miei 28 anni.
Poi il funerale. Nessuna lacrima: esaurite le forze anche per piangere.
A distanza di otto anni ho ancora poca voglia di uscire. Mi piacerebbe avere una famiglia, una moglie, ma nessuna ragazza che conosco mi ha fatto innamorare. Forse non ho proprio voglia di innamorarmi. Non voglio soffrire ancora. 
E poi, qual'è il senso dell'amore? Mio padre due mesi dopo il funerale ha trovato un'amica. Due mesi?!? Com'è possibile? Dopo 40 anni d'amore con mia madre??
Ancora oggi fatico a perdonarglielo.
"Ciao Pancrazio" 
"Ciao cognata, andiamo"

lunedì 18 aprile 2011

Uscire a mezzanotte - NORA

Ma VAFFA! Devi smetterla di farti influenzare da tua madre! Sei o non sei in grado di intendere e di volere? Sei un burattino, una marionetta! Ti fai ancora manovrare dai tuoi ma, per la miseria, hai 33 anni, un figlio e una moglie!
Ma le palle dove le tieni??
E non bestemmiare davanti al bambino!!
Hai bevuto anche stasera? Si ecco, vai a dormire, è l'unica cosa che sai fare. E non disturbarti a farti la doccia, tanto lavori solo come giardiniere, non sudi nè ti sporchi di fango. Bravo bravo. E portati pure il bambino che stasera non smette di strillare.
NON CE LA FACCIO PIU'!!!
Tic Tic. 
Sms: Ciao Nora, ho voglia di vederti. Ho voglia di te stanotte. Mirco
Che ore sono? 23.35
Il Pirla dorme. Il bambino pure.
Sai cosa faccio: esco, me ne sbatto le palle. Avrò ben il diritto di essere felice!
Cellulare: Fatti trovare all'angolo di via Foscolo a Mezzanotte. Nora. 
P.S.Anch'io ho voglia di te.
Reggiseno di pizzo....merda, è diventato stretto, sono ingrassata ancora? Proviamo la gonna nera di velluto...NOO. Stretta! Mi sa che sono tornata ai miei 80 kg. Tutta colpa del Pirla!! Mi sta rovinando la vita!! Va bè, sai che c'è? Maglietta aderente e jeans e sotto il perizoma nuovo, quello che mi ha regalato Mirco.
23:54. Esco di casa. Nessuno ha sentito nulla, con tutto l'alcool che ha in corpo il Pirla di certo non si sveglia.
Mezzanotte.
Eccolo.
Ciao Nora
Ciao Mirco. Ho deciso di regalarti una notte molto speciale.





Solitudine e paranoie - LISA

Sto guardando una mia fotografia scattata in crociera.
Mi ero proprio vestita sexy: maglia di seta a velo trasparente nero con sotto corpetto nero (rigorosamente imbottito per la mia seconda scarsa), jeans neri attillati a evidenziare le gambe lunghe e, purtroppo, il florido lato B, tacco 12 per un totale di 185 cm d'altezza. I riflessi della foto mettono bene in risalto il nero corvino dei capelli, stranamente phonati con una piega liscia, tant'è che sembrano molto più lunghi del solito. Sembro quasi carina e non dimostro i miei quasi 36 anni.
Che bello essere in vacanza, in crociera mi sono rilassata e divertita.
E non ho pensato a Lui.
E non ho guardato il cellulare ogni minuto in attesa di messaggi e/o chiamate. E non ho aperto facebook per guardare le sue ultime foto e le sue nuove amicizie femminili.
Ora però sono di nuova a casa. La vacanza è finita. E Lui è ritornato. E' nella mia testa e da lì non vuole uscire, e non voglio farlo uscire, non ancora.
Non posso più stare con Lui. Non siamo compatibili, ci facciamo male a vicenda anche se ci vogliamo bene. Lui lo sa bene, eppure continua a cercarmi. E mi fa stare ancora più male. I miei genitori non mi caiscono. In casa è un continuo litigare. Mi manca la mia indipendenza, la mia casetta con Lui. Ma ora come ora non riuscirei ad abitare da sola. E sono qui. Sola e in paranoia. E non riesco a uscirne. Le poche amiche che ho sono tutte fidanzate, sposate e con figli. Ed io qui, a rodermi l'anima per amore come una quindicenne. Ho bisogno d'aiuto. Se almeno avessi una sorella o un fratello con cui parlare.
La foto è proprio bella. Ho deciso, la pubblico su facebook (chissà se Lui la vedrà).
Ecco, caricamento in corso...
Una certa Cindy mi ha chiesto l'amicizia.  Chissà da che parte arriva.
Ok, domani indago un pò, ora provo a dormire.

Storie: ognuno scrive la sua

I nomi sono di fantasia, quanto raccontato corrisponde al vero, o meglio, a quanto conosco personalmente di fatti realmente accaduti.
Ognuno scrive la sua storia e parla in prima persona: la penna è mia ma, come ho provato confusamente a spiegare qui, c'è il tentativo di raccontare la storia mettendomi nei panni del protagonista e guardando ai fatti coi suoi occhi.
Non c'è voglia di giudicare, nè in positivo nè in negativo, ma solo di raccontare e cercare di capire.
Wy